I materiali

Basalto colonnare di Suni 

A Suni si trova un fronte basaltico che si affaccia sulla valle del Temo: i basalti colonnari della cava di Monte Prammas. 

Il basalto colonnare nasce per raffreddamento e contrazione delle colate laviche in forme prismatiche con base generalmente esagonale, quadrangolare, pentagonale. Colonne che possono raggiungere un’altezza anche di sette metri e che al loro interno, sotto una sottile pellicola di alterazione, sono di un nero intenso. Negli studi intrapresi grazie alla collaborazione con il geologo Giacomo Oggiano è risultato che la sua composizione è in parte diversa dalle altre conformazioni conosciute. La sua giacitura inclinata e non verticale è un unicum in Sardegna. Il basalto colonnare è presente in diverse parti d’Europa ed è soggetto a stretti vincoli di estrazione, ciò fa del colonnare di Suni un elemento prezioso e pressoché unico. Emerge in questa pietra una forte presenza di magnetite e la sua età è molto antica. Colonne strette le une alle altre quasi a formare il disegno di un alveare sono uno straordinario monumento geologico. 

E’ importante restituire a questa pietra il suo ruolo sia dal punto di vista simbolico che rituale creando nelle popolazioni la consapevolezza del suo valore con una maggiore partecipazione nelle valutazioni e nelle scelte affinché le comunità stesse ne divengano custodi e promotori. 

Asfodelo di Flussio 

Intorno a queste formazioni basaltiche cresce la pianta dell’asfodelo simbolo della comunità di Flussio che da secoli lo lavora e ne realizza oggetti per la vita quotidiana: caratteristici ed elaborati cestini, detti corbule, e canestri per il lavoro rurale e domestico. Le decorazioni sono quelle della tradizione. Nel 1957 con l’istituzione dell’I.S.O.L.A. (Istituto Sardo del Lavoro Artigianale) Eugenio Tavolara ne modernizzò la stilizzazione riscoprendo un design legato alle arti applicate e ai saperi artigianali. 

Il progetto Iscra rivendica il recupero di questa esperienza confrontandosi con i nuovi linguaggi e le tecnologie del contemporaneo. 

I percorsi creativi

Nero di Suni - Galassie di Flussio

Per una nuova poetica del monocromo, di Alessandro Ponzeletti, proposta del Dipartimento di Arti visive, concept Prof. Giovanni Sanna 

La peculiare formazione di basalto che caratterizza una piccola porzione del territorio della Planargia, ha aperto l’opportunità di una collaborazione a più soggetti, tra enti pubblici e associazioni private, dando l’occasione di collaborare anche all’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, unica accademia statale operante in Sardegna. 

Il titolo del presente progetto inquadra l’elemento caratterizzante cromatico di questo materiale lapideo e diviene l’elemento base della proposta avanzata dal Dipartimento di Arti visive (Scuola di Pittura e di Scultura). “Nero di Suni” è un particolare colore proprio di questo basalto, presente in natura in formazioni colonnari: la sua formula è stata fissata in composizione chimica creando un “ral” specifico da poter utilizzare come elemento principale. 

Dal “Nero di Suni”, docenti e allievi svilupperanno un filone di produzione artistica che spazierà dall’ambito visivo (bidimensionale e tridimensionale) a molteplici ambiti interdisciplinari, soprattutto avvalendosi delle potenzialità espressive e formali date dall’utilizzo della monocromia, applicata ad ambiti spaziali pubblici con molteplici possibilità di elaborazioni.

Fossili Contemporanei 

Proposta del Dipartimento di Arti visive, concept Prof. Federico Soro, Davide Fadda, Oscar Solinas 

L’ Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari con il Dipartimento di Arti Visive, grazie al progetto "Orme di Suni" si propone di valorizzare il basalto colonnare di Suni, un simbolo della bellezza naturale della Planargia.
In particolare, per quanto riguarda l’intervento della Scuola di Scultura, attraverso l'uso di questa pietra unica, testimone del tempo, verranno realizzate delle tessere di varie dimensioni e spessori sulle quali saranno impresse le orme di animali e le impronte di piante autoctone, con l’intento di creare un legame tra passato e presente: Fossili Contemporanei.
L’ idea è quella di focalizzare l’attenzione sulle presenze animali e vegetali che vivono e hanno vissuto nel territorio della Planargia, lasciando traccia del loro passaggio. Si procederà a un’analisi approfondita degli animali e delle piante presenti oggi, così come di quelle che popolavano il territorio in un'epoca in cui era ancora disabitato. Queste presenze hanno contribuito a creare le condizioni necessarie per lo sviluppo di una comunità.