Progetto integrato fra il MAN, Accademia di Belle arti ‘Mario Sironi’ di Sassari e Associazione Marco Magnani

Inaugurazione: venerdì 27 giugno ore 19

Al museo MAN di Nuoro inaugura una mostra-restituzione, frutto di un progetto culturale di ampio respiro che ha unito, per oltre un anno di ricerca, diversi enti culturali, impegnati nella valorizzazione di un territorio ricco e complesso come la Planargia. Area storica della Sardegna centro-occidentale, la Planargia giace compresa fra la valle del fiume Temo, unico fiume navigabile della regione, e il versante settentrionale del Montiferru, il più grande complesso vulcanico dell’isola. Il paesaggio della Planargia spazia dalle scogliere a picco sul mare agli altopiani dell’entroterra, in un vasto panorama verdeggiante, punteggiato di boschi e cascate, cave di basalto e campi di asfodelo.

Il progetto ISCRA_Flotta culturale del Mediterraneo nasce da un’idea dell’artista Leonardo Boscani e da un protocollo di intesa a più voci, firmato dal MAN di Nuoro, dall’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, dall’Unione dei Comuni della Planargia, dall’azione concreta del Comune di Flussio, dall’Associazione Marco Magnani, dall’Associazione Cosinzu de Isciareu di Flussio e dall’Ecomuseo del mare e dell’acqua di Sassari; il tutto con il contributo e il supporto della Fondazione di Sardegna.

Guidata da Leonardo Boscani, una flotta di artisti – fra cui il collettivo Check Point Charly, con Giorgio Porcheddu, Lucia Magnifico, Marco Facchetti, l’ingegnere del suono e musicista Alfredo Puglia e l’artista e artigiano della pietra Carmelo Logias, insieme ai docenti e agli studenti dell’Accademia di Sassari – ha esplorato il territorio della Planargia, in un viaggio fra costa e mare, traducendolo in opere che mescolano linguaggi estetici e riflessioni antropologiche: stampa d’arte e archiviazione di patrimoni tradizionali (vedi la lavorazione dell’asfodelo, “l’oro di Flussio”), fotografia sperimentale, tracce acustiche e mappatura simbolica delle relazioni tra natura e società, scultura e indagine nei geositi della regione (vedi la valorizzazione della pietra basaltica e colonnare di Suni). 

Dalla navigazione lungo la costa fino all’affondo nel sito geologico di Suni, dalla raccolta dell’asfodelo alla ferrovia che corre da Bosa a Macomer, ecco allora un lungo viaggio per immagini, un “interspazio” di narrazioni che, pur diverse nei linguaggi, convergono nell’impegno comune di ascoltare, comprendere e restituire il carattere profondo del luogo, la sua identità, le sue emergenze.

La navigazione, nelle riprese dalla rotta in vela, fa da sfondo in mostra alla presenza statuaria di una colonna a base poligonale di basalto, alta tre metri e dal peso di oltre sette tonnellate, distesa simbolicamente come una antica meridiana, un monolite arcaico, un gigantesco reperto di pietra che porta con sé la memoria lavica effusiva della Planargia e, insieme, l’accesso (tramite incisione di un QRCode) a una dimensione di racconto contemporaneo, mappe di esplorazioni condotte durante il progetto e visioni di un paesaggio consegnato ai posteri, nella sua storia e nella sua natura.

La residenza artistica ospitata nel paese di Flussio ha legato la ricerca degli artisti alla dimensione della comunità, coinvolta giorno per giorno nel processo di restituzione. Mentre una troupe di autori, registi e fotografi si è mossa attraverso il territorio per trovare ispirazioni visive, svolgere interviste, documentare momenti di vita, gli studenti e i professori dell’Accademia – coordinati dai professori Giovanni Sanna, Sergio Miali, Davide Fadda – hanno riletto l’antica pratica della lavorazione dell’asfodelo e ne hanno interpretato gli esiti formali, mescolandoli alla sperimentazione tecnica sulla monocromia della pietra di Suni, da cui è nato il “Nero di Planargia”, particolare tono, proprio del basalto, la cui formula èstata fissata in una composizione chimica per creale un “ral” specifico da utilizzare quale colore codificato.

Il progetto ISCRA delinea, dunque, una rotta culturale che dal mare alle colline, dai gesti antichi alle tecnologie contemporanee, disegna nuovi orizzonti per il Mediterraneo inteso, non solo come spazio geografico, ma come metafora dinamica di scambio, mobilità e trasformazione.

Coordinamento:

Museo MAN, Rita Moro, Alessandro Moni; 

Associazione Marco Magnani, Rita Delogu; 

Ecomuseo del mare e dell’acqua di Sassari e Associazione Vela Latina Tradizionale (AVeLa), Piero Ajello.

Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari:

DOCENTI Alessandra Brancati, Davide Manca, Nicolas Martino, Cristina Orsatti, Marco Antonio Pani, Alessandro Ponzeletti, Giovanni Sanna, Oscar Solinas, Federico Soro

ALLIEVI Adele Abozzi, Matteo Alba, Antonio Cau, Carla Cannas, Claudia Carta, Francesco Cherveddu, Giommaria Chessa, Luciana Yasmina Congiu, Lina Dau, Lino Deligia, Enrico Delrio, Christopher Filippo Dickey, Andrea Doneddu, Alessandra Fiori, Taras Halaburda, Lucia Loria, Antonello Marchesi, Silvia Marcias, Margherita Masia, Gabriel Meli, Giovanni Moretti, Michael Ogana, Alice Patteri, Simona Pes, Rebecca Pilloni, Oscar Piras, Emma Porcu, Federico Satta, Francesco Tetti.

Catalogo-album fotografico bilingue ITA/EN edizioni Interlinea, 

a cura di Leonardo Boscani e Chiara Gatti, 

fotografie di Daniele Brotzu, 

testo critico di Nicolas Martino.   Ufficio Stampa

STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo 

Via San Mattia 16, 35121 Padova 

Tel. +39.049.663499 

referente Simone Raddi, simone@studioesseci.net 

www.studioesseci.net

Nasce la rete culturale della Planargia

Un nuovo progetto di collaborazione integrata fra istituzioni della Sardegna

 

Frutto di un protocollo di intesa a più voci, il neonato progetto riunisce per la prima volta attorno a un indirizzo comune l’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, il museo MAN di Nuoro, l’Unione di Comuni della Planargia, l’Associazione “Cosinzu de Isciareu” di Flussio,  l’Associazione Marco Magnani e l’Ecomuseo del mare e dell’acqua di Sassari. Il progetto integrato mira a orchestrare un ricco programma di iniziative che, grazie alle competenze e alla identità di ogni ente coinvolto, abbraccino il territorio e ne valorizzino la memoria e il patrimonio.

La nascita della rete culturale della Planargia – che si presenta oggi come una inedita quanto importante strategia di azione corale – vedrà ogni istituzione fornire il suo apporto in ogni fase del programma, con il preciso obiettivo di radicare profondamente l’esperienza nell’area di intervento, sensibilizzando le comunità locali, gli studenti e gli stakeholder, oltre a un pubblico fatto di visitatori, viaggiatori, turisti, chiamati a scoprire la storia di una regione forse meno battuta dai grandi flussi, ma ricca di portati da salvaguardare e comunicare.

All’indomani della firma di un protocollo di collaborazione fra tutti gli enti coinvolti, il progetto seguirà un preciso sviluppo che, a partire dall’analisi del contesto territoriale, alternerà l’attività di studio delle eccellenze locali, dei punti di interesse, delle tappe storico-artistiche di rilievo, al fine di elaborare un piano congiunto di valorizzazione di ogni singola risorsa che distingue la regione.

Ai docenti e agli studenti dell’Accademia di Sassari, con il supporto delle Associazioni, sarà affidato il compito di coordinare e ospitare i workshop di indagine sul territorio della Planargia, localizzare le diverse soste obbligate, mappare gli itinerari lavorando a una nuova narrazione dei percorsi e alla loro divulgazione. Le residenze artistiche saranno rivolte a giovani autori e, altresì, a nomi del panorama italiano e internazionale chiamati in visita, coinvolti nei laboratori dell’Accademia, trasformata in una sorta di Bauhaus sardo delle arti e delle scienze, votato a una lettura del territorio e delle sue emergenze attraverso il filtro della creatività e la disciplina del progetto.

Le residenze artistiche saranno ospitate negli spazi offerti dai vari comuni della Planargia, con la costituzione di una vera e proprie reti di residenze artistiche, complice la ristrutturazione e la restituzione alla comunità di spazi culturali, destinati agli atelier e ai laboratori didattici per le scuole e gli adulti, oltre a un palinsesto di incontri pubblici, corsi e approfondimenti, orchestrati dai docenti dell’Accademia e dai curatori del MAN di Nuoro. L’Ecomuseo del mare e dell’acqua e l’Associazione “Cosinzu de Isciareu” allestiranno laboratori di restauro e di lavorazione dell’asfodelo, nell’ambito di una scuola estiva per studenti, a cura di maestri e professionisti.

Lo stesso MAN ospiterà, infine, la mostra di restituzione dell’intero progetto, con l’allestimento di una project room punteggiata degli esiti del lavoro accostanti agli esiti delle residenze e dei laboratori.

La produzione di un film documentario, girato lungo tutto il periodo del progetto-pilota, sarà fondamentale per la testimonianza, la diffusione e la comunicazione del processo di studio e produzione, di coinvolgimento e di integrazione fra le varie realtà, affiancato a una altrettanto significativa documentazione fotografica di tutte le fasi, affidata agli studenti dell’Accademia e, in contemporanea, a un fotografo di primo piano, coinvolto nel viaggio e nel workshop come visiting professor. I risultati finali saranno in ultimo raccolti in un volume prodotto da tutti gli attori del protocollo, con immagini documentarie delle fasi, delle opere, del backstage e delle mostre, unitamente a testi di approfondimento a firma di specialisti dallo sguardo interdisciplinare, fra storici, critici d’arte, architetti, antropologi, sociologi, geologi.

Ufficio Stampa

STUDIO ESSECI - Sergio Campagnolo

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